A Montalcino dagli albori
Negli anni ’50 la famiglia Ghezzi decise di ristrutturare il secolare borgo di Camigliano, facendolo diventare il cuore pulsate della propria attività produttiva. Un’enclave posizionata all’estremità accidentale di un Montalcino che è quasi già maremma. I vigneti, posizionati a circa 300-350 metri di quota sul versante orientale di Montalcino, trovano qui le migliori condizioni per sviluppare la parte polifenolica delle uve, per la buona esposizione, per la ventilazione marina che avvolge i grappoli e per la vicinanza dei fiumi Ombrone ed Orcia che fungono da volano termico, mitigando le temperature. In vigna è praticato l’uso del sovescio e bandito l’uso di diserbanti Camigliano ha convertito i vigneti al biologico intensificando l’uso della tecnica del sovescio e preservando la sanità delle viti usando solo una miscela di zolfo e rame. I rossi di Camigliano sono rossi dai toni mediterranei, di struttura, di pienezza di frutto che riescono però a dissimulare altre latitudini con un’eleganza ed un equilibrio non banali.