L’attaccamento alle proprie radici
I 6.000 mq dei vigneti di Marziano Vevey sono sparpagliati qua e là sulle pendici dei monti intorno a Morgex. Alcuni più facili, su terreno quasi pianeggiante, altri su terrazzamenti, altri ancora aggrappati con tenacia a ripidi pendii che rendono arduo il lavoro del “vigneron”. La Crotta de la Meurdzie prende il suo nome dai mucchi di sassi che in passato servivano per delimitare le proprietà (meurdzie). Sono particolarmente basse le viti del Blanc de Morgex, tra le pochissime in Europa a vivere a 1200 m d’altitudine. La Crotta de la Meurdzie racchiude l’anima antica del lavoro dei “vignerons”. l’atmosfera che vi si respira sa di fatica e di sacrificio, di umiltà e dedizione. Il vino che esce da qui ci offre una preziosa alchimia di sapori e profumi raffinati, essenziali ed eleganti. Delicatezze che ci raccontano le difficili condizioni da cui è sbocciato, che coniugano la forza delle sue radici con la secca freschezza dell’aria ai piedi del Monte Bianco.